Pescara, 21 aprile – Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, nel corso di una manifestazione svoltasi a Pescara e alla quale ha partecipato anche il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, hanno ufficializzato l’apertura di una “vertenza Abruzzo” (ma è più corretto parlare di una riapertura) e hanno chiesto alla Regione un mutamento profondo delle relazioni che hanno finora caratterizzato i rapporti tra giunta e parti sociali. Presenti i segretari regionali Franco Leone (Cgil), Maurizio Spina (Cisl) e Roberto Campo (Uil), nonché delegati, quadri e dirigenti delle diverse categorie. Per i sindacati la concertazione e la negoziazione trasparente delle principali scelte di governo della Regione devono costituire il metodo di riferimento dei rapporti, al fine di garantire la partecipazione democratica delle forze sociali alla programmazione dello sviluppo, in una corretta dialettica tra istituzione regionale e organizzazioni sindacali e imprenditoriali. Nel merito degli obiettivi, i sindacati ritengono che si debba puntare essenzialmente alle politiche industriali e di riequilibrio territoriale, con particolare riferimento all’area di Sulmona e dell’Alto Sangro, al rilancio dei settori del tessile, abbigliamento, calzaturiero e agroalimentare, ad un rinnovato impegno in Abruzzo delle grandi aziende Telecom, Poste, Enel, Eni, Autostrade, Ferrovie, all’incremento delle quote dell’indotto della Fiat e delle altre grandi aziende da localizzare in tutta la regione. Per quanto riguarda la sanità e il welfare regionale, i sindacati hanno chiesto l’approvazione entro l’anno del nuovo piano sanitario, sostenendo la necessita di far decollare l’integrazione socio-sanitaria attraverso la coincidenza dei distretti sanitari con gli ambiti sociali, con l’aumento delle risorse del Piano sociale al 3% del bilancio regionale e l’istituzione del fondo di assistenza per i non autosufficienti. Nel “pacchetto” delle richieste il documento strategico delle organizzazioni sindacali fa esplicito riferimento anche alla programmazione settoriale, con la richiesta alla Regione di approvare i piani per lo sviluppo industriale, il piano integrato dei trasporti, la legge urbanistica, il riordino dei servizi idrici, il piano energetico, il piano di smaltimento dei rifiuti, la riforma delle aziende per l’edilizia popolare, una nuova legge per il turismo e di riforma dell’azienda di promozione turistica; alla fiscalità regionale e locale, con richiesta di superare in tempi certi le maggiorazioni Irap e addizionali Irpef introdotte, di costituire un osservatorio sulla fiscalità e sulle tariffe e l’assunzione del metodo Isee per tutte le agevolazioni tariffarie. Per quanto attiene alla scuola, con l’apertura di una vertenza contro il ministero della Pubblica istruzione per ridare alla scuola abruzzese almeno 300 unità tra docenti e collaboratori delle 2.000 tagliate negli ultimi anni. I sindacati ritengono il funzionamento della scuola strategico per lo sviluppo economico, sociale e civile della regione. Cgil, Cisl e Uil ritengono fondamentale e non rinviabile la riforma dell’ente Regione e degli enti strumentali, delle agenzie e delle aziende. A tal fine chiedono: la legge quadro di riorganizzazione della tecnostruttura che renda la Regione più adeguata alle nuove funzioni. Dovrà prevedere una dotazione organica adeguata, la riqualificazione del personale attraverso le progressioni contrattuali verticali, blocco delle assunzioni precarie e clientelari pubblica amministrazione; riforma di tutti gli enti strumentali; lotta agli sprechi e stabilizzazione nel triennio di tutti i precari.