Il lavoro svolto è stato quello deciso dal Comitato Direttivo regionale della CGIL, cioè:
- Sono stati costituiti i Comitati per il NO in tutte e quattro le provincie.
Le adesioni hanno riguardato lavoratori, professionisti, diversi lavoratori autonomi, professori universitari, primari e medici, uomini della cultura, dello spettacolo e del mondo scolastico a livello superiore.
Le organizzazioni giovanili hanno aderito con iniziative autonome, unendo i temi della loro campagna elettorale, per il rinnovo delle rappresentanze studentesche nelle Università, con le motivazioni del NO. Questa azione è stata sostenuta, da noi, anche con la produzione di circa 30.000 Volantini e 400 Manifesti distribuiti ed affissi nelle scuole ed Università de L’Aquila, Chieti e Pescara. Maggiori difficoltà si sono manifestate a Teramo, nonostante le adesioni di diversi Professori.
2) Sono state aperte 2 sedi per il Comitato per il NO a Chieti, in Piazza Valignani n° 13 e Pescara in Via Ravenna n° 90.
Nella sede di Pescara si sono svolte tre Conferenze stampa:
- Presentazione dei Comitati per il NO provinciali, con la partecipazione delle personalità esterne, rappresentative delle realtà territoriali;
- Conferenza delle Donne sui temi del Documento nazionale, naturalmente sviluppato dalle compagne e dalle personalità femminili esterne;
- Conferenza delle organizzazioni giovanili;
- Incontro all’Università di Chieti e Pescara, con la partecipazione di docenti, studenti e deputati.
Abbiamo scelto di far esprimere in prima persona personaggi esterni al sindacato e a tale scopo le Conferenze Stampe sono state tenute da rappresentanti della società civile ed istituzionale.
3) Una Conferenza stampa è stata svolta, anche, in occasione della Partenza del Pulman dei Diritti, che ha toccato tutti i centri più popolosi della regione, distribuendo volantini, materiali e documenti sulla situazione legislativa e contrattuale dei Lavoratori atipici, del Part-time e della rappresentanza sindacale. Il pulman ha distribuito Volantini sulle elezioni dei fondi previdenziali e diffuso lo spot radiofonico di Sergio Coferrati, davanti ai grandi Super-mercati, nelle piazze e davanti ai grandi posti di lavoro. Il Pulman ci ha consentito, inoltre, di manifestare l’idea di una Carta dei Diritti (tutti i diritti), che ha avuto un qualche successo. Per la verità l’UGL regionale ha parlato esplicitamente di adesione all’idea della Carta dei Diritti.
4) Pescara: manifestazione del I° Maggio del Comitato per il NO con spettacolo musicale, presso il porto turistico, ripetuto il 13 Maggio con la partecipazione di artisti locali e nazionali, in un locale diverso.
Oltre alle assemblee, sono stai distribuiti circa 30.000 volantini ed affissi manifesti in tutti i luoghi di lavoro, mentre in occasione dei mercati rionali di paese sono stati ubicati tavolini del Comitato per il NO.
5) Chieti: sono stati effettuati 3 attivi di quadri e delegati aperti ai cittadini a Chieti, Lanciano e Vasto.
Oltre alla distribuzione dei volantini circa 40.000 nei posti di lavoro, tavolini nelle piazze e distribuzione nei mercati si è sviluppato un lavoro intenso tra gli studenti delle Università di Pescara e Chieti. Interessanti sono stati i contatti con la Pastorale sul lavoro, i cui componenti hanno manifestato un’adesione individuale, non clamorosa, ma riteniamo efficace.
6) Teramo: Si è scelta la strada della distribuzione del materiale nei posti di lavoro, mercati e banchetti nelle piazze. L’attivo dei delegati si era assegnato il compito di distribuire circa 40.000 volantini e di affiggere i manifesti in tutti i posti di lavoro.
Particolare attenzione è stata rivolta all’Università con la richiesta di partecipazione di diversi docenti e di studenti. Una particolare reticenza del rettore non ha consentito lo svolgimento di una manifestazione nei locali dell’Ateneo. Il Primo Maggio si è svolta una partecipata manifestazione a Giulianova con un comizio svolto dal sottoscritto. Rilevante è stata la presenza del senatore e deputato locale, del presidente dell’Amministrazione provinciale e di molti sindaci della costa teramana.
7) La Provincia de L’Aquila ha avuto comportamenti diversi:
- a) L’Aquila – Sono stati distribuiti 20.000 volantini nei luoghi di lavoro e sulle piazze tramite banchetti del Comitato.
Si è svolta una iniziativa di forte coinvolgimento per i lavoratori della Pubblica amministrazione e della scuola, con il sostegno e la partecipazione di studenti e professori universitari. Nella giornata di venerdi 19 maggio sono stati allestiti 8 Banchetti in tutte le piazze della città, per la distribuzione del materiale ed illustrazione con megafono dei motivi del NO;
- b) Avezzano: La scelta è stata quella del lavoro porta a porta con alcune squadre, mentre i delegati hanno garantito la distribuzione in tutti i centri e luoghi di lavoro: tutti i centri della Marsica sono stati toccati con banchetti e distribuzione di materiale.
8) Sulmona: la situazione è diversa rispetto alle altre realtà territoriali in quanto è stato costituito il Comitato per il NO sulla disciplina dei licenziamenti con CISL e UIL con la partecipazione dei rappresentanti di diversi partiti dell’Alto Sangro.
Questo Comitato ha svolto un attivo unitario di quadri e delegati e sviluppato un intenso piano di assemblee e banchetti sulle principali piazze del territorio.
A maggiore comprensione dell’iniziativa sulmontina va anche detto che il Comitato si è pronunciato per il NO all’altro referendum sulle deleghe.
Si è svolto un concerto ed un comizio con la partecipazione di Claudio Sabattini venerdì 19 Maggio che ha concluso la campagna, recandosi successivamente a Bussi.
Abbiamo realizzato uno SPOT abruzzese, trasmesso su tutte le reti locali, che riteniamo sia stato efficace per la sua semplicità. Gli attori sono stati pensionati/e, lavoratori/trici e delegati/e.
La macchina organizzativa è partita con qualche ritardo, ma la scelta della distribuzione dei volantini pari a 275.000, delle locandine 3.200 e dei manifesti 3.000 anche all’esterno dei luoghi di lavoro ha fatto riemergere, nella quasi totalità dei compagni e delle compagne, il gusto al confronto e, soprattutto, alla difesa delle idee su temi confederali sentiti come questioni più politiche.
C’è stato un netto e visibile passaggio da una situazione di depressione, per i noti eventi elettorali, ad una situazione di maggiore slancio e voglia di lavorare. In questo contesto è nata l’idea del Pulman dei diritti, e quindi della carta dei Diritti, come esplicitazione figurata e/o mezzo per l’affermazione di una nuova frontiera della battaglia politica della CGIL. In conclusione una politica confederale meno predicata e più praticata. Credo che il nostro popolo abbiamo mostrato una forte disponibilità a battaglie di tipo più ideale.
In conclusione la mia opinione, la confronterò in un prossimo Comitato Direttivo regionale, è la seguente: progettare e sviluppare campagne di massa su tutti i diritti, con Convegni, iniziative e mobilitazioni di massa utilizzando la metodologia del confronto nei luoghi di lavoro e sui luoghi di aggregazione civile. I risultati e il livello di partecipazione ci dicono che la cosa funziona.
L’impegno assunto con una parte rilevante degli aderenti al Comitato è stato quello di non abbandonare il tema dei diritti e di farne un punto permanente di discussione tra gli stessi aderenti. Diversi partecipanti al Comitato hanno avanzata l’idea, in questa fase di congiuntura politica, di una CGIL non isolata nelle proprie sedi, in un confronto interno, ma aprirsi su tutti i temi alla società con l’organizzazione di confronti a tutto campo, anche attraverso forum di discussione.
La partecipazione dei votanti è stata lievemente più bassa rispetto alla media nazionale Italia 32,5 Abruzzo 32,3, mentre la partecipazione al voto sulla scheda n° 6 è stata la più alta, rispetto agli altri quesiti referendari si possono registrare scarti tra l’1 e il 3 %. Il Voto al NO, in termini assoluti, è risultato schiacciante quasi il doppio dei SI, infatti i 2/3 al NO dei votanti non si raggiunge solo per un 1%.
L’unico argomento che mi sento di sottolineare è che abbiamo fatto bene a svolgere questa battaglia a viso aperto, a mettere all’angolino la Confindustria, compresa quella locale, che dopo essersi guardata bene dall’accettare confronti pubblici con noi (li abbiamo richiesti esplicitamente), solo oggi si fa viva e chiede un riavvio di tavoli su temi diversi.
Pescara li, 23 maggio 2000