QUADRO POLITICO E STRATEGIA SINDACALE: SVILUPPO E  PROGRAMMAZIONE REGIONALE

I ritardi e le incertezze per l’affermazione della strategia della concertazione, regolata da procedure e modalità di confronto, prima contrattate tra Giunta e parti sociali, e successivamente deliberate dalla Giunta regionale, sono stati superati con le intese di programmazione negoziata e con la successiva produzione di atti importanti. II lungo lavoro sui diversi documenti, compresi quelli INTERINALI, ha rappresentato ii prologo dell’Accordo sostanziale raggiunto sul tavolo della concertazione  il  5 Agosto 1999 e che si conclude con il Docup, recentemente sottoscritto. Tutte le elaborazioni precedenti e i documenti concordati con le Istituzioni regionali avevano come riferimento l’uscita morbida dall’intervento straordinario, l’Accordo citato al contrario, per la prima volta, ha delineato una nuova cultura basata sulle assunzioni di responsabilità da parte dei protagonisti della vita politica, istituzionale, economica e sociale dell’Abruzzo sulle scelte programmatiche che vedono un disegno di riequilibrio territoriale, delle zone interne svantaggiate rispetto alle aree costiere, e di sostegno dei livelli di sviluppo dell’intera regione. II documento unitario di programmazione (DOCUP) e gli obiettivi globali identificati nelle linee strategiche di intervento, attraverso gli assi prioritari :

  • Competitività del sistema territoriale;
  • Competitività delle imprese;
  • Tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e culturali

si inscrivono nel quadro degli impegni assunti nel Documento del 5 Agosto che hanno dato corpo a quelli delineati nel Piano Regionale di Sviluppo. La Cgil ha insistito sulla necessita di realizzare un disegno armonico, di integrazione e collegamento tra le scelte da individuare nel Docup e le scelte possibili con gli ulteriori interventi previsti nell’ambito degli altri strumenti comunitari di programmazione:

  •  Piano di sviluppo rurale;
  • Programmi di Iniziativa Comunitaria;
  • lnterreg;
  • Urban;
  • Equal;
  • Leader Ill

Gli obiettivi indicati dalla CGIL nel documento del direttivo Regionale del 18.12 1999, sono state accolti nella loro sostanza nel Docup, mentre restano inalterate le necessarie attenzioni all’uso delle risorse pubbliche finalizzate al conseguimento degli  obiettivi del Piano  Regionale di Sviluppo. La proposta di sviluppo   equilibrato della Cgil trova compimento, anche attraverso le scelte e i contenuti programmatici adottati, per le risorse nazionali attribuite alle aree depresse nonché a quelle per specifici programmi di settore. Risorse nazionali e regionali, per le iniziative di elevato spessore finanziario, da governare con le “lntese istituzionali di programma” in grado di coinvolgere l’Amministrazione centrale, regionale e gli Enti Locali su programmi certi e nettamente definiti. Si e avviata finalmente l’uscita della Regione dalle aree ob. 1 a quelle dell’ob. 2 e si consolida una idea diversa di sviluppo del sistema produttivo sostenuto da interventi di infrastrutturazione del territorio fortemente finalizzata alla creazione di economie esterne e non più alla realizzazione delle condizioni di base per promuovere lo sviluppo. Questa nuova situazione non deve trascurare, pero, i limiti determinati in Abruzzo dal non aver accompagnato la crescita produttiva ed economica ad un altrettanto reale crescita di servizi a sostegno dei nuovi fabbisogni sociali. Di conseguenza la prossima legislatura regionale oltre a riconfermare gli impegni assunti sull’indirizzo di sviluppo dovrà tradurre in contenuti ii Protocollo d’lntesa, sottoscritto tra la Presidenza della Giunta regionale e le organizzazioni dei sindacati confederali dei pensionati ii 22 Marzo c.a., attivando le procedure per la concretizzazione della Clausola Sociale. Su questi temi si animera l’azione della CGIL a prescindere dallo schieramento scelto dal voto del 16 Aprile. A giudizio della CGIL i risultati raggiunti sul terreno dello sviluppo economico e sociale e delle forze produttive regionali sono ii frutto di un metodo di governo delle risorse fondato sulla concertazione tra parti istituzionali, imprenditoriali e sociali. II consolidamento di tali risultati e piu ancora le future possibilita che ci sono davanti PRETENDONO la conferma e l’ulteriore sviluppo e qualificazione del metodo della Concertazione che deve essere estesa, con regole certe, a livello decentrato con particolare attenzione ai sistemi produttivi locali.

Una  politica  di  sviluppo  programmato   ed  equilibrato.  I  temi   da sottoporre anche al dibattito ed al confronto elettorale sono:

  • la destinazione programmata ed equilibrata delle risorse provenienti dai grandi progetti nazionali ed europei di sviluppo;
  • la complementarietà tra fonti finanziarie regionali, nazionali ed europee e tra gli strumenti di programma complementari per un’efficace dotazione infrastrutturale del territorio regionale. In tale modo sara possibile conseguire gli elementi di competitività del territorio necessari a favorire l’attrazione di investimenti esterni, finalizzati all’ampliamento e rafforzamento del sistema produttivo;
  • la riconferma della scelta contenuta nel Piano di Sviluppo Regionale per la creazione di un sistema di centri urbani, fortemente integrato e specializzato, in grado di offrire un’ampia gamma di servizi alle imprese ed alle famiglie;
  • la riproposizione, anche per la prossima legislatura, della candidatura di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo quali centri urbani individuati per l’accesso alle risorse finanziarie provenienti dai fondi comunitari (PIC Urban).

Altre possibilità di finanziamento sono provenienti:

  • dai PRUST      che     saranno      ammessi       a     finanziamento       sulle    risorse dell’Amministrazione Centrale competente (Ministero dei Lavori Pubblici);
  • dalle assegnazioni alla Regione Abruzzo suifondi delle aree Coordinamento programmati co  ed   istituzionale   delle regioni   del Centro-Italia.    II  nuovo  contesto  europeo  ha  già  portato  la  Cgil  Abruzzo   ad esprimere la proposta di coordinamento politico e sindacale, con le regioni del Centro­ Italia, le cui Giunte Regionali hanno già dato vita ad iniziative congiunte soprattutto  in riferimento alle risorse comunitarie. All’indomani delle elezioni l’impegno deve essere mantenuto dalla nuova Giunta Regionale, infatti le nuove politiche istituzionali richiedono una cooperazione trans regionale e una presenza costante nelle sedi comunitarie. L’Abruzzo può rappresentare ii centro di congiunzione dell’asse adriatico, snodo verso la costa tirrenica e ponte di collegamento con !’Europa balcanica. Obiettivo  raggiungibile attraverso  iniziative  di cooperazione  interregionale. Questa scelta e obbligatoria dopo ii superamento del vecchio scenario dovuto alle condizioni di arretratezza dell’Abruzzo, ma anche dai nuovi compiti derivanti da//e i riforme istituzionali europee e nazionali; che accresceranno poteri e responsabilità della Regione. L’Abruzzo, seppure con ritardi puntualizzati da differenze rispetto alle altre regioni del centro, che sono soprattutto:
  1. un tasso di attività leggermente più basso;
  2. un tasso di disoccupazione più elevato, con una più marcata caduta dei tassi di occupazione femminile;
  3. settori del mercato del lavoro ( es terziario) con un minore tasso di occupazione presenta un significativo sviluppo economico, sociale e produttivo che la pone allo stesso livello delle dinamiche di crescita delle altre regioni del centro. II superamento delle differenze deve essere traguardato da una netta svolta nella strumentazione strategica della economia, evitando interventi a pioggia ed indifferenziati , individuando due opzioni strategiche: rafforzamento, radicamento e potenziamento dell’apparato industriale e valorizzazione delle risorse ambientali, culturali e sociali.

La Cgil e il Quadro politico. Oltre alle questioni generali sollevate in premessa sulla strumentazione istituzionale e finanziaria della contrattazione programmata, la Cgil propone alcuni temi di Politiche Settoriali utili allo sviluppo del confronto elettorale ed alla prosecuzione della politica di concertazione e della verifica concreta e partecipata rispetto alle scelte già effettuate:

  • L’agricoltura e ii turismo possono svolgere una decisiva funzione sul versante

della integrazione dei redditi e della offerta di occupazione soprattutto nelle aree interne contribuendo al riequilibrio territoriale. Per la Cgil lo sviluppo dell’agricoltura passa attraverso l’ammodernamento delle imprese e la sua partecipazione integrata allo sviluppo dell’industria alimentare e  del turismo. A tale fine e necessario proseguire lungo la strada, proposta dal Documento sullo sviluppo rurale, della razionalizzazione delle dimensioni aziendali e di contenuto tecnologico e della definitiva individuazione dei Distretti Agro-Industriali in Lo sviluppo del Turismo richiede la crescita della qualità dell’offerta nel segmento del turismo marina, dopo la stagione dedicata a quello storico religioso. Resta inalterata la richiesta di incentivare una politica di rivitalizzazione delle zone destinate a parco naturale che deve concretizzare le ipotesi di turismo naturalistico. Ipotesi che, nel medio periodo, dovranno dare una risposta in posti di lavoro e maggiore reddito in aree altrimenti destinate allo spopolamento. II turismo ambientale e quello collegato alle stazioni invernali, sono molto legate a questa filosofia, pero scarsamente concreta, nonostante le sue notevoli potenzialità, se non arricchita e riqualificata con l’offerta di servizi addizionali e l’aumento della ricettività attraverso ii recupero edilizio, monumentale e storico delle emergenze di maggior valore. II primo obiettivo, che la   nuova  Giunta  Regionale,  dovrà  proporsi  e quello  di  interrompere   lo spopolamento e soprattutto la fuga dei giovani da queste aree, attraverso interventi in grado di realizzare forme di sviluppo locale, compresa l’animazione esterna;

  • Nel sistema produttivo abruzzese l’industria svolge una funzione trainante, in grado di dare buoni risultati se accompagnata da un rafforzamento della struttura di PMI unitamente a nuovi grandi insediamenti, anche di origine esterna, e del relativo indotto. L’industria deve essere, inoltre, vista come fattore

propulsivo per la diffusione dell’innovazione e la crescita del terziario avanzato, ancora debole in Abruzzo. La nostra attenzione, alle questioni dello sviluppo

industriale,  e legata  alla  necessita  di  utilizzare  al  meglio  le  risorse  residue

provenienti dall’art. 87.3.C. e del conseguente abbandono del sistema degli incentivi straordinari, per passare al nuovo sistema di sostegno agli investimenti ed alla localizzazione di imprese, basato su un regime di servizi avanzati. La prossima legislatura dovrà darsi gli strumenti di governo dello sviluppo industriale, attraverso l’adozione di una Legge Quadro Regionale sull’Industria e ii proseguimento efficace di un’azione fondata su due cardini centrali:

  1. una politica di marketing territoriale, che sviluppi in tempi rapidi gli strumenti operativi necessari per attirare nuovi investimenti esterni e per far crescere quelli dei gruppi gia localizzati;
  2. ii rafforzamento del tessuto di PMI della regione indebolito dalla sua distanza dal mercato, anche attraverso lo sviluppo distrettuale che può facilitare lo sviluppo degli scambi e della specializzazione Questa strategia puo essere perseguita creando un ambiente positivo alla introduzione di innovazioni di processo e di prodotto finalizzate alla qualità, alla conoscenza dei mercati e alla riorganizzazione interna, ed allo sviluppo di capacita dirette di marketing.  Decisivo e, naturalmente, perseguire l’obiettivo del    miglioramento delle condizioni del mercato del credito e degli incentivi, superando i ritardi del sistema bancario regionale.

 L’ambiente. Per la Cgil, protagonista nella lunga battaglia, per realizzare la regione dei Parchi, la scelta di una politica di sviluppo eco sostenibile é irrinunciabile. E pero necessario passare alla seconda fase, che superi quella puramente conservativa dell’ambiente apprestandosi anche alla funzione per  la quale e stata ideata: superare lo  sviluppo concentrato dell’Abruzzo nelle   fasce costiera e collinare, dove tra l’altro sono anche concentrati la popolazione urbanizzata e le principali assi di trasporto, con forti emergenze ambientali dovute alla congestione, all’erosione costiera, dai problemi di inquinamento delle acque e dei suoli e dalla gestione dei rifiuti. Attraverso l’istituzione dei Parchi la Cgil, oltre alle prerogative della difesa ambientale, ha cercato anche un argine al fenomeno di declino economico, indicando la strada della composizione di un contesto sociale dinamico, capace di attirare e gestire gli investimenti necessari allo  sviluppo  turistico  ed  all’agricoltura.  La  valorizzazione  delle  aree  parco é fondamentale per lo sviluppo regionale in un’ottica di medio e lungo periodo. II Progetto APE le risorse ambientali costituite dai parchi appenninici, potranno essere, nei prossimi anni, un fattore di sviluppo di attività di servizi avanzati, di turismo ambientale ed invernale e di agricoltura specializzata;

  • Sviluppo sociale ed Economia La strumentazione programmatica dello sviluppo economico e produttivo, deve dotarsi di griglie di verifica della crescita conseguente di tutti gli elementi dello sviluppo sociale. Gli elementi, in grado di produrre uno scenario diverso sono: l’aumento dell’offerta di servizi alle famiglie con redditi bassi, agli anziani, ai bambini, ai giovani in difficoltà; politiche di miglioramento dell’ambiente e della qualità della vita, soprattutto nelle zone interne.  Ad esse devono essere aggiunte le necessita che ii mercato non e oggi in grado di soddisfare. La disponibilità di tempo libero. la modifica degli orari dei servizi cittadini e la diversificazione de/ tempo di /lavoro. Quest’ultimi temi devono essere visti  come  nuove  e  grandi  occasioni, per favorire  la  crescita della domanda dei servizi, e la occupazione relativa, in settori di lavoro ancora del tutto disorganizzati. In questo modo le amministrazioni locali,  sostenute da mirate politiche di sostegno nazionale e regionale, possono incentivare nuovi lavori ed alimentare occupazione qualificata. Una scelta che richiede incentivi, formazione e guida a nuova imprenditoria giovanile.  L’Esecutivo regionale dovrà produrre iniziative di sostegno legislativo a questo nuovo mercato del lavoro, non in grado di organizzarsi da solo. La Cgil propone  una crescita, economica e produttiva, all’interno dello sviluppo della   Economia Sociale, per dare nuovo slancio all’obiettivo della piena   occupazione. Fare impresa, coniugare efficacia economia e solidarietà,    attuare un significativo spostamento di occupazione verso la produzione di  servizi sociali, alla persona, alla famiglia e alle nuove esigenze dettate dai tempi di lavoro e di vita. (Rif. Piattaforma  Unitaria Spi-Fnp-Uilp)

Progetti Nazionali e coerenze di uso del territorio regionale. Accessibilità delle aree di sviluppo. L’Accordo Istituzionale di Programma potrebbe dare, se opportunamente utilizzato, un avvio decisivo al miglioramento dell’accessibilità dei vari centri ed aree di sviluppo dell’Abruzzo. Un miglioramento che deve scegliere la valorizzazione degli assi di comunicazioni che attraversano la regione in direzione Nord-Sud ed Est-Ovest. II collegamento Adriatico-Tirreno assume particolare importanza anche in competizione vantaggiosa rispetto alle altre regioni adriatiche. Esiste, pero, un problema trasporti, una strozzatura come ii sistema delle comunicazioni per lo sviluppo dell’Abruzzo da superare con:

  • la qualificazione del sistema ferroviario a partire dal potenziamento della tratta Pescara-Roma e alla sua integrazione con ii sistema del “Corridoio adriatico”;
  • il  nuovo disegno della rete regionale intermodale del trasporto e la relativa Integrazione dei vettori (sovrapposizioni gomma-gomma, ferro-gomma) con i nuovi centri intermodali;
  • il  potenziamento delle “porte” di accesso internazionale (aeroporto, porti, telecomunicazioni);
  • la Conferenza dei servizi degli Enti Locali per la individuazione dei servizi minimi.                                                                                                                                                                                                          Inoltre sono gli assi Nord-Sud ed Est-Ovest che devono essere supporto dello sviluppo equilibrato dell’Abruzzo. Infatti opere importanti, comprese quelle da realizzare o da completare, sono efficaci solo se organizzate e tese a valorizzare i diversi modelli di sviluppo locale. In questo contesto la Cgil ribadisce la necessita che le ipotesi di allocazione delle risorse Indicate nel QRR (Quadro di Riferimento Regionale) abbiano una risposta coerente. Una coerenza che deve esplicitarsi nel rafforzamento della specializzazione del  sistema portuale abruzzese. E  determinante una  scelta netta per ii porto di Ortona, per la sua classificazione a porto di valore nazionale ed internazionale. La nostra richiesta esplicita un’ulteriore necessita di qualificazione dei contenuti della programmazione regionale.

Qualificazione Urbana e sistema di connessione. La struttura urbana della regione presenta delle evidenti differenze tutte da migliorare con la dotazione di attrezzature urbane di rango elevato, di servizi avanzati, di qualificazione delle strutture universitarie, mentre ii recupero dei centri storici minori, rappresentano l’essenza di una incisiva politica di edilizia abitativa dedicata alla riqualificazione e al miglioramento della qualitàdella vita nei centri urbani. II sistema urbano dovrà, inoltre, essere al centro del potenziamento delle connessioni del miglioramento delle infrastrutture di accesso ai diversi poli urbani e delle loro interconnessioni. Le connessioni riguardano i sistemi di trasporto multi modali nelle aree urbane maggiori, ii potenziamento del sistema di mobilita dei centri minori, ii rafforzamento delle infrastrutture telematiche e la promozione dei servizi telematici rivolti ai cittadini e alle imprese. In tale contesto assumono particolare rilievo i contenuti del Piano strategico della Telecom che prevede una sostanziale fuoriuscita della stessa dal territorio   abruzzese.   I  problemi   posti   dall’arretratezza   del   sistema   delle comunicazioni, in Abruzzo, propongono, al contrario, un’immediata realizzazione di un tavolo a regia regionale con la presenza delle rappresentanze imprenditoriali, del sindacato e dei gestori della comunicazione.

Diritti e sicurezza.

  1. Sicurezza  In Abruzzo la questione sicurezza si accoppia al permanere di barriere strutturali legate alla quantità e qualità delle infrastrutture, alla mancanza di risorse materiali per chi vuole investire. Infatti, la nostra regione, è al confine delle possibilità di espansione delle organizzazioni illegali ed è, forse anche questo mancato dilagare uno dei motivi della crescita economica dell’Abruzzo, della sua differenza di sviluppo rispetto al contesto meridionale. L’illegalita,  la  mancanza  di  sicurezza,  rimane  non  soltanto  una  soglia   che impedisce lo sviluppo di molti territori,  ma e oggettivamente materia che, da  un lato, inquina e rende complessa la vita civile, dall’altro appesantisce e rallenta i processi economici. L’Abruzzo con la sottoscrizione dell’Accordo lstituzionale di Programma, con la conclusione dell’iter di concertazione del Docup, e con la recente approvazione da parte del CIPE di tre Patti Territoriali ha attivato importanti risorse finanziarie ordinarie e straordinarie. Risorse che richiedono un rapporto attento con l’amministrazione, con l’apparato di sicurezza e con ii governo regionale, per individuare gli strumenti da utilizzare e le sedi nelle quali rafforzare tutte le politiche per rinsaldare le azioni di sicurezza e legalità nei territori individuati. Proponiamo alla nuova Giunta regionale l’assunzione di una regia sui temi della legalità e sicurezza attraverso meccanismi di concertazione con gli Enti Locali, forze sociali e produttive che, unitamente alla regione, proseguano in forma organizzata iniziative di monitoraggio sulla sicurezza e legalità. Stessa attenzione deve essere posta anche al nuovo quadro sociale, quello che l’Europa ci pone davanti agli occhi, con tutte le sue dinamiche. II mercato globale non prevede solo la mobilita delle cose, dell’intensificarsi dei processi economici, ma anche la comunicazione e la mobilita delle persone. Diritti del lavoro. A fronte di un trend continuo di crescita dell’economia abruzzese si registra, in alcuni importanti settori ed aree territoriali, un allarmante abbassamento delle tutele dei diritti legislativi e contrattuali del lavoro dipendente. Questi fenomeni negativi, per altro in continua crescita, sono in massima parte riconducibili ai processi diffusi di decentramento produttivo, alla gestione non contrattata delle flessibilita da parte delle imprese, all’abnorme presenza di lavoro nero e irregolare che costituisce, per altro, fattore inquietante di distorsione della concorrenza e della legalità. E prioritario, per la Cgil, qualificare socialmente lo sviluppo della nostra regione, per cui al nuovo governo regionale verrà sollecitato l’avvio di un’azione chiara e decisa di contrasto all’economia illegale che deve assumere carattere di centralità politica e programmatica. In particolare chiediamo che negli appalti pubblici di opere e servizi, a partire dagli appalti regionali, venga messa al bando la pratica diffusa del massimo ribasso, garantendo che i prezzi di aggiudicazione coprano con certezza i costi del  lavoro che origina dalla pubbliche istituzioni, per primo, deve avere carattere di regolarità. A tale fine la Regione, colmando un ritardo grave, deve dare attuazione al Comitato Regionale per l’emersione del lavoro nero coordinando le attività di monitoraggio e di studio delle sotuzioni da adottare contro questa piaga economica e sociale con i Comitati Provinciali che devono essere istituiti con la stessa urgenza.

Punti  rivendicativi   da   assumere   per   la   prossima legislatura.  La descrizione, seppure schematica, della situazione nella quale si esprimono i fabbisogni, la domanda sociale e le potenzialità dell’economia regionale, lasciano emergere i seguenti punti rivendicativi:

  1. sostegno del consolidamento e della ripresa dei principali settori produttivi regionali;
  2. mantenimento degli impegni assunti dall’attuale Giunta Regionale, che in sede di concertazione, ha recepito ii Documento Unitario delle tre organizzazioni sindacali di settore Fillea-Filca-Feneal e delle Confederazioni regionali Cgil-Cisl­ Uil, sulle modalita di sviluppo def settore delle costruzioni, sulla sua regolamentazione e legalità delle procedure di appalto, qualificazione professionale e lotta al lavoro nero (Rif. Documento Unitario Fillea-Filca-Feneal);
  3. esigibilità e i punti di accordo raggiunti in fase di concertazione tra organizzazioni sindacali dei trasporti e Giunta regionale sulla definizione delle clausole sociali derivanti dalla messa a regime del nuovo sistema di trasporto locale (Rif. Documento Unitario sindacati Trasporti);
  4. adeguamento infrastrutturale della regione, erogazione dei servizi finanziari e reali, promozione dei prodotti sui mercati nazionali ed internazionali, innovazione e valorizzazione delle risorse umane, attraverso la determinazione dei fabbisogni formativi;
  5. ampliamento  della   base   occupazionale,   con   ii  superamento   delle   attuali distorsioni  del mercato  del  lavoro  regionale  ed  accrescendo  la  partecipazione delle  forze  di  lavoro   potenziali  Punti  qualificanti  sono   la  individuazione  di politiche di sviluppo che contengano alte potenzialità di assorbimento delle fasce diversificate  della  disoccupazione  ed  in particolare quelle  della  disoccupazione femminile;
  6. f) concretizzare le scelte del Piano sanitario regionale, con l’indicazione di  utilizzo

di maggiore risorse a disposizione delle politiche sanitarie di prevenzione, della distrettualizzazione e della Rete dei Servizi Integrati Socio-Sanitari. Determinante, a tale fine, sara l’applicazione coerente delle disposizioni di riforma previste dalla Legge Nazionale 229/99 e ii suo recepimento con le relative coerenze da individuare rispetto al Piano Sanitario Regionale;

  1. valorizzazione ed incentivazione delle politiche sociali (Rete dei Servizi) e dei
  2. servizi di cura alla persona, che insieme alle grandi risorse naturali, ambientali e
  3. culturali possono determinare rilevanti ricadute occupazionali;
  4. j) dare maggiore slancio alle possibilità di valorizzare all’interno del principio di sussidiarietà, le peculiarità del territorio, anche con la rinuncia, da parte delta regione, di primati sul terreno delta gestione delle risorse, attraverso gli Strumenti delta programmazione negoziata;
  5. destinare le risorse delta formazione delle risorse umane a specifici progetti di crescita delta capacita di competitività del settore privato;
    1. ricollocare i circa 000 LSU “transitori” attraverso un impegno straordinario delta Regione, Enti Locali, Ministeri ed imprese. II prossimo esecutivo dovrà prevedere anche interventi legislativi mirati;
  6. completare la Riforma dei Servizi all’impiego (LR. n° 76/98) con l’impegno della Regione e soprattutto delle Provincie a presentare Piani di riorganizzazione e qualificazione degli stessi;
  1. predisporre il piano energetico regionale, ii cui mancato varo ha determinato un ulteriore elemento di ritardo per le possibilità competitive del sistema produttivo e civile del territorio regionale;
  1. prevedere un’efficace regia regionale, in materia di politiche del credito e del sostegno finanziario alle attività economiche e produttive, anche attraverso un coordinamento concertativo, dell’azione del sistema bancario, delle fondazioni e del credito (Nazionali e Regionali), teso ad ottimizzare ii costo dei servizi finanziari alla piccola e media impresa, ii rapporto tra risparmio ed investimenti sul territorio regionale, ii superamento delta gabbia delle garanzie reali ed orientare ii credito alle imprese, oggi fortemente incentrato sul sostegno alle attività di esercizio, verso ii credito di investimento, e dunque a lungo II sistema finanziario deve essere maggiormente adattato ai nuovi bisogni. I ritardi accumulati, nell’analisi di un sistema che cresce e si differenzia, possono determinare una caduta occupazionale e una dequalificazione del sistema abruzzese.

Politi che  di  bilancio  regionale.  Entrate  ed uscite.      Una questione  non eludibile nella prossima legislatura, a partire dalla predisposizione del Bilancio Preventivo  2.001,  e quanto  gia  dichiarato  in occasione  della  concertazione sul Bilancio 2.000. La Cgil ha considerato non adeguato l’impianto delle entrate fiscali e tariffarie della regione Abruzzo su quattro grandi questioni, che all’indomani della formazione delta nuova Giunta Regionale, in sede programmatica dovranno essere definiti:

  • progetto di recupero dell’evasione fiscale e tariffaria;
  • funzionalità e dimensioni dell’lrap regionale;
  • revisione della riduzione della tassa sulla raccolta differenziata e penalizzazione dei comuni inadempienti;
  • introduzione di un sistema tariffario differenziato legato alle fasce di reddito e di

Una ulteriore questione, decisiva per l’azione della Regione Abruzzo, e la predisposizione degli strumenti di orientamento del risparmio finanziario e l’accumulazione di risorse da destinare ad azioni di qualita dello sviluppo.

Obiettivo Strategico per lo sviluppo abruzzese:

  1. a) lstituzione

La crescita delle capacita di sviluppo del sistema regione e indubbiamente legata ad una modernizzazione della Pubblica Amministrazione regionale che richiede una forte connotazione tecnologica e professionale, per realizzare punti di eccellenza su tutto ii territorio di dislocazione degli uffici e delle strutture regionali. La CGIL Abruzzo ha condiviso e condivide i contenuti dell’attività legislativa e riorganizzativa che ha coinvolto le istituzioni del Paese (Legge Bassanini) e le conseguenti Leggi Regionali (LR. n° 11/99). Questa opera di riorganizzazione istituzionale e realizzazione della macrostruttura regionale deve essere continuata e completata, attraverso quattro punti di intervento. nella prossima legislatura, con:

  • una riforma istituzionale che deve avere al centro la riflessione sulla separazione netta dei poteri tra ii Consiglio Regionale e la II Consiglio deve essere dotato di una maggiore autonomia organizzativa e di una maggiore quantità di risorse economiche;
  • la predisposizione di regole e modalità di confronto tra Consiglio Regionale, ed i suoi organi, con le confederazioni sindacali;
  • l’apertura di una contrattazione di merito sulla operatività della n° 11/99;

Per la Cgil e negativa la proliferazione legislativa ed indica nella delegificazione e nei

Testi Unici la soluzione idonea per dare trasparenza e certezza in particolare, per quanto riguarda la Legge di Bilancio proponiamo che le modalità di confronto, previste dal Governo Nazionale possono essere, con le opportune correzioni riproposte anche a livello regionale.

  1. B) Scuola-giovani

Questione ineludibile e l’apertura di un confronto, fuori dal recinto degli addetti con

un tavolo di Programmazione permanente sui temi dei Giovani, della Scuola, della Formazione e del ruolo delle unlversita abruzzesi. La Cgil ritiene prioritaria la decisione di recuperare risorse, modificando le politiche delle entrate e piegando le politiche della spesa, a favore di un progetto di qualificazione integrata dell’offerta scolastica, universitaria e formativa dei giovani.

 

 

 

 

Di Franco Leone

ex Segretario Generale della Cgil Abruzzo - ex Seg. Generale Cgil Pescara e dello Spi Regionale.