Non è la prima volta che in sede di rifinitura del Bilancio Regionale, in particolare sui conti della sanità, si spostano i fondi. Ma la cosa diviene grave quando si utilizzano i fondi vincolati, per il capitolo sanità, per altre finalità quali pagare stipendi, fatture, fornitori, o tappare buchi di gestione. Lo ha fatto più volte la Regione e sempre per seri motivi: mancanza di liquidità nella fiscalità generale, cioè niente soldi per le spesa corrente. Non ci si arrende all’idea che ci siano fondi pubblici che possono essere spesi solo per determinate finalità. Difficile evitare di ricordare che i fondi vincolati, agiscono da tanto tempo proprio per evitare incursioni sui conti della sanità. Infatti non sono utilizzabili per cose diverse riguardanti le cure, ricerca, medicine, assistenza, spese di gestione dei nosocomi ecc. Potremmo ricordare che il male è antico, infatti tempo addietro Cgil-Cisl-Uil regionali reagirono alla manovra pensata per distrarre fondi, da utilizzare diversamente per la copertura di spese senza ricorrere alla fiscalità generale, una maniera considerata dolorosa per i cittadini, ai quali, era difficile spiegare che il sacrificio era necessario per fare fronte alle richieste clientelari, dalle più nobili come quella del finanziamento agli eventi culturali, al pagamento di stipendi nelle partecipate, ai buchi della formazione regionale ed alle sagre. Questo modo di concepire la spesa sanitaria, provocandone il sotto finanziamento e quindi una sua progressiva dequalificazione, affonda nel tempo, sin dai primi albori della organizzazione della Istituzione regionale. L’Abruzzo che solo in tempi relativamente recenti è stato commissariato, ha vissuto diverse magagne, alcune riuscite, altre come l’ultima, ancora in corso senza che si riesca a trovare soluzione. Circa un decennio fa, prima del commissariamento, intervenne il Governo (Prodi) per bloccare un uso distorto delle risorse. L’ultima sconcertante impresa, denunciata da un giornale abruzzese on-line , risale al 2014, ma solo perché a questo anno risalgono le carte ufficiali che accompagnano i rendiconti ed i Bilanci, con le relative verifiche ed approvazioni. Veniamo a conoscenza della effettuazione di un prelievo di oltre 110mln di euro per far fronte a spese varie. Il tavolo di monitoraggio della sanità ed il comitato hanno sanzionato la Regione imponendole di restituire al fondo vincolato della sanità quanto le era stato tolto. Ma nessuno ha predisposto gli atti per ritornare indietro da una decisione sbagliata. E’ difficile uscire da un’idea maturata (tanto meno riesce a farlo l’Assessore al Bilancio), utile a distrarre l’uso dei fondi per la sanità, una barca di risorse, ma non tante al punto tale da potere fare fronte alle incombenze suscitate dalle diverse pressioni degli affamati utilizzatori finali.
Intanto la coperta corta del sotto-finanziamento della spesa, in alcuni settori importanti, prosegue creando situazioni di emergenza nella erogazione e nel costo dell’accesso ai servizi.