Il mare allarga lo spazio di vita degli uomini, del territorio e delle attività.

Viverlo è  ricchezza e cultura.

Una seria politica del mare è resa urgente dall’ingresso dell’Italia in Europa. Un motivo molto forte deriva dalla posizione del nostro paese e dalla sua collocazione al centro del bacino del Mediterraneo. Politiche europee, da parte italiana, che non tenessero conto della vocazione, legata ai motivi geografici sopra esposti, condannerebbe l’intero meridione ad un destino assistenziale. Il rischio che l’Europa di  Maastricht accentui il divario Nord Sud è molto elevato, relegano l’Italia meridionale tra le regioni economicamente deboli, se non saremo capaci di giocare un ruolo strategico di grande importanza, per il rafforzamento della pace, per la riduzione del divario economico e per una migliore tutela dell’ambiente in tutta l’area del Mediterraneo. In questo senso basta riflettere al numero sempre più elevato di immigrati e profughi che solcano il mare e approdano sulle nostre coste: il fenomeno in futuro non potrà che accentuarsi. All’interno di questa politica, non può mancare un esplicito impegno delle Regioni abruzzese e molisana, compreso il ruolo che devono giocare le istituzioni, i cui progetti di crescita, sono legati a filo doppio, allo sviluppo delle già esistenti politiche di relazione, e di scambio economico e culturale, tra i popoli e le nazioni del Mediterraneo.

In buona sostanza il mare Mediterraneo è un’area economica di grande importanza per via della pesca, del turismo, del trasporto di merci e persone, (attività che vanno peraltro regolate e coordinate per evitare che si auto esauriscano),  ma anche il luogo cosmopolita per definizione storica, dove al tempo stesso si conservano preziosi lembi di forme di cultura ed economia altrove sparite .

Negli ultimi tempi si vanno sempre più valorizzando le eccezionali peculiarità del mare con la creazione di parchi e riserve marine; al tempo stesso l’incuria  ambientale, legato ad una concezione del mare quale depuratore senza limiti, luogo dove scaricare rifiuti di ogni genere, è aumentato a livelli fino a pochi anni fa inimmaginabili.

Due esempi sul dibattito più recente in materia di uso del mare:

– la battaglia – solo parzialmente vinta da molte associazioni ambientaliste, per l’eliminazione delle spadare:

le terribili reti derivanti, che per chilometri e chilometri bloccano il passaggio di qualsiasi specie animale di ogni tipo e dimensione, provocando la morte anche di delfini, capodogli e foche, il cui numero si riduce sempre più, senza alcuna utilità economica per chi li massacra.

– la battaglia, ancora da iniziare, che evidenzi la convenienza economica di trasportare le merci via mare, evitando anche  problemi di inquinamento ambientale, ormai di portata biblica, dovuti ai lunghi  tragitti via terra.

La scommessa dell’industrialismo ha oscurato l’importanza di scelte politiche,  che riguardassero, anche in piccola parte, il futuro della marittimità, destinando il mare solo ad una marinità di tipo balneare.

Il mare, quindi, materia buona solo per l’economia consumistica di un turismo di massa ludico e vacanziero, ben remunerativo.

La Lega Azzurra si proporrà, di conseguenza, il rilancio di un termine, forse desueto, marittimità che indica  la volontà di recuperare una politica di buon governo delle risorse, il Mare.

Ma in tutta la sua complessità: ambientale, culturale, storico, sociale e produttivo.

Non si occuperà  soltanto di ambientalismo, ma di tutti gli aspetti che costituiscono il fondamento di una complessiva politica del mare e cioè:

  • Risorse del mare: pesca, itticoltura, agricoltura, con attenzione ai nuovi ed antichi mestieri. La Lega Azzurra dovrà occuparsi della organizzazione di una ricerca sulle possibilità dello sviluppo delle Economie Locali e dei tratti di Economia Sociale in esse contenute;
  • Trasporti, Porti e Navigazione: partendo innanzitutto dalla necessità di incentivare e sviluppare il piccolo e medio cabotaggio e cioè di avviare l’importante svolta politica di privilegiare il trasporto via mare delle merci non deperibili liberando così le strade da una gran mole di traffico su gomma. Alla Cgil verrà ripresentato il tema dello sviluppo e del potenziamento dei porti, riproponendo portualità e navigazione quali centri motori degli sviluppi mercantili e produttivi ;
  • Parchi e Riserve marini”, con la finalità di approfondire le problematiche emerse nei primi anni non facili dell’ambientalismo in Italia e dell’applicazione sempre controversa della legislazione predisposta in merito dai governi dell’ultimo decennio: perché l’istintiva conflittualità delle popolazioni locali verso l’istituzione delle aree protette? Come realizzare la piena partecipazione delle popolazioni?

Le spinte speculative del turismo di massa sono indicate come le motrici di appetiti speculativi confortati dal realizzo di concreti guadagni “facili” sia da parte dei residenti sia per le centrali del gioco finanziario esterno.

Quale linea politica può interagire davvero per la salvaguardia del patrimonio ambientale italiano e europeo con il più ampio disegno di una politica globale del mare ? Quale turismo privilegiare e quale decisamente respingere da parte di una volontà politica di tutela dei valori di immagine e di sostanza del mare, bene primario

della nazione? Come salvare i nostri microcosmi marini dagli eccessi di antropizzazione estiva?

  • Coste e restaurazione ambientale: proporre le metodologie per instaurare un censimento permanente e verifiche costanti sull’uso delle coste al fine della restaurazione ambientale;
  • Iniziativa di recupero del mare anche alla sua funzione sociale, nell’uso degli spazi, con la previsione di iniziativa di autogestione di territori marittimi e costieri

Una proposta da avanzare immediatamente è quella di istituire le “Scuole del Mare” a livello medio-superiore, aperte ai ragazzi abruzzesi e molisani, incentivando così al massimo la professionalità di operatori del mare e quindi le condizioni indispensabili per la nascita congeniale e organica di posti di lavoro non dipendenti dal mercato turistico, ma dall’attività gestionale della marittimità.

Fra gli obiettivi della Lega ci sarà anche quello di proporre “L’Anno del Mare”, per realizzare l’offerta ambientale integrata Parchi-Costa.

Di Franco Leone

ex Segretario Generale della Cgil Abruzzo - ex Seg. Generale Cgil Pescara e dello Spi Regionale.