Il documento che viene allegato “suggerisce” una premessa. Rendere coerente, concretamente, il Piano Sociale Regionale abruzzese 2022-2024 con il Piano Sanità Territoriale Abruzzo già approvato, dalla Giunta Regionale il 13 Dicembre 2022. La proposta della Giunta è ispirata al DM77, che già esprime una impostazione generica sull’argomento, e quindi ripropone la stessa impostazione “ambigua”. Ad avviso di molti professionisti ed operatori è essenziale normare il rapporto tra i due piani, indicando l’ambito territoriale previsto nel sociale , come area di azione anche del sanitario. Diverse associazioni mediche dicono, come noi, in concreto che non farlo rappresenta un grave limite da correggere. Bisogna evitare un errore di impostazione concettuale, evitando che sociale e sanitario agiscano su piani diversi. Quindi la domanda, del tutto opportuna da farsi, è perchè perseverare nella vecchia concezione “dannosa” della separazione tra sociale e sanitario ? La nuova concezione di sanità territoriale, che parte dalla presa in carico dell’assistito fino ad arrivare alla sua messa in sicurezza di salute, anche con nuove strumentazioni e modalità di intervento che vanno dal Distretto, dai luoghi della cura. diagnosi e terapia fino all’assistenza domiciliare, richiede anche la modifica di “vetuste” concezioni. Naturalmente ci sono anche altri diversi punti, proposti nel piano territoriale, approvato dalla Giunta che richiedono una profonda revisione in sede legislativa. Ma la questione che non deve sfuggire è che il Piano può raggiungere gli obiettivi ambiziosi posti se riesce ad essere coerente con le scelte che portano all’uso delle risorse previste dal PNRR. Ma se il buongiorno si osserva dal mattino non siamo proprio a buon punto. Come un fulmine a ciel sereno è arrivato il richiamo della Corte dei Conti al governo e, indirettamente alla Giunta Regionale abruzzese. I progetti abruzzesi proprio non vanno questo ci dice la Corte. Siamo in tempi particolari visto che per i nostri “governanti” l’apparire vale più del fare, o meglio l’annuncite è più importante del “concreto”. Dopo la dichiarazione dell’Assessore alla Salute sul fatto che la Regione Abruzzo ha centrato “tutti i 10 obiettivi fissati alla scadenza del 31 marzo scorso dalle procedure legate alla Missione 6 Salute del Pnrr”. E’ il Ministero che certificherebbe la positività della procedura, eppure qualcosa manca, e non è marginale. La Giunta Regionale abruzzese persegue la linea dell’assoluta mancanza di trasparenza nella gestione del PNR , ma ciò non impedisce di verificare che i solenni impegni assunti sui progetti di “cambiamento” della Sanita regionale, non hanno fatto passi avanti. La prima ha dire che l’Abruzzo fa passi indietro è la Corte dei Conti rendendo pubblica la lontananza dal raggiungimento degli obiettivi in progetto. Un documento pubblico, quello della Corte, che contiene l’inosservanza, da parte della Giunta Regionale di quanto previsto dalla Legge n.3/2003, all’articolo 11, sulla necessità del Codice unico di progetto degli investimenti pubblici. L’Abruzzo ha ZERO progetti approvati, per cui non può procedere alla formulazione delle schede di intervento. Siamo agli “annunci” che si fermano di fronte alla “perentorietà” della registrazione del CUP, senza la quale non è possibile la compilazione della scheda intervento progettuale. In concreto il Collegio del Controllo Concomitante nella camera di consiglio del 13 aprile 2023 ha assunto una DELIBERAZIONE contenente lo stato dell’arte, come descritto nella Tabella che riportiamo in copia:
In concreto alla data 31 dicembre 2022 la Regione Abruzzo non ha avuta assegnazione di progetti per indizione della gara di implementazione delle Centrali Operative Territoriali, oltre che alla richiesta di rilascio dei CIG correlati.” L’Abruzzo è in ritardo palese visto che non può procedere nelle compilazioni delle schede progetto per mancanza della registrazione del CUP. Queste sono le notizie in nostro possesso, ma siamo andati a caccia di “smentite” senza riceverne. Speriamo di averle dal Presidente della GR Marsilio, anche per superare la malattia della “annuncite”, senza concretezza, della quale è affetta l’Assessore regionale alla Sanità. Una cosa è certa: lo stato di salute della sanità abruzzese non può permettersi errori e perdite di tempo che potrebbero mettere in discussione risorse essenziali per il Sistema Sanitario Regionale. Ma il Ministro Fitto non interviene sui vizi che provocano il ritardo, ma insieme al governo dei “fenomeni” abolisce la relazione della Corte e cancella per legge il suo ruolo. L’Italia entra a vele spiegate verso quell’area dei paesi dove i ruoli costituzionali, i controlli e il pluralismo istituzionale sono “fastidi”. Una leggina un voto di fiducia al Governo e, miracolo, il problema non c’è più.
Il Prof. Sabino Cassese, quello del ricorso sulla anticostituzionalità dei DPCM di Conte, durante l’emergenza pandemiac, quello della lotta alla Dittatura Sanitaria, non protesta più contro un Decreto al giorno della Meloni. Distratto ? No perchè è il nuovo consulente di Palazzo Chigi.
DM77 e centrali operative
https://frleone.ovh/wp-content/uploads/2023/06/DM-77-per-Sito.pdf