Alla palese assenza di una politica industriale nelle linee di scelta della Finanziaria Nazionale, che aggrava il taglio delle risorse già effettuata negli investimenti nel settore della telecomunicazioni si aggiunge la non previsione di interventi nel settore tessile abbigliamento.
In Abruzzo, se venisse confermata l’attuale linea del governo, passeremo dalle migliaia di lavoratori che protestano alle migliaia di disoccupati.
Purtroppo non arrivano segnali diversi, anche perché il rappresentante del Governo, on. Gianni Letta, ha rinviato l’incontro sulla Vertenza Abruzzo, senza fissare una nuova data.
Il motivo vero è ormai chiaro: Il Governo non è in grado di dare risposta all’emergenza industriale Abruzzo, e non intende nemmeno assumere scelte su un’area in grave crisi.
Finanziarie precedenti avevano assunto aree e regioni in grave crisi, con la previsione di risorse ed indicazioni in grado di riavviare processi di cambiamento e riconversione produttiva, per l’Abruzzo non c’è niente di tutto questo
La mobilitazione dei lavoratori, a partire da quelli dell’industria, è oggi fortemente necessaria per indicare la svolta e per superare il punto critico rispetto al quale tutto l’Abruzzo – le sue istituzioni, le sue forze sociali e i suoi cittadini – devono reagire con determinazione e fermezza.
Il Presidente Del Turco deve mobilitare l’intera regione nei confronti di un governo che sfugge alle proprie responsabilità.
È necessario farlo in questo momento, mentre si avvia la discussione sulla Finanziaria nazionale, costringendo il Governo a svolgere un ruolo positivo e di attenzione nei confronti di una regione che si avvia verso un declino industriale di proporzioni enormi, per nulla mitigato dalla positive performance di alcune grandi aziende presenti sul territorio abruzzese.
Il Presidente Del Turco deve proporre un programma straordinario, sul quale impegnare l’intera Giunta Regionale, per dare soluzioni alle richieste sindacali:
– instaurare processi di concertazione con le parti sociali, le rappresentanze istituzionali e del mondi produttivo, per la realizzazione di una concreta azione di riavvio dello sviluppo abruzzese;
– dare corpo ad una vera e propria politica industriale abruzzese;
– avviare il processo di riforma dell’apparato istituzionale abruzzese e del sistema pubblico nella erogazione dei servizi ( rifiuti, acqua, etc.) ripensandone la dimensione, per assumere la responsabilità di gestioni industriali più economiche e più efficienti;
– rispondere ai nuovi fenomeni di disuguaglianza e povertà.
Non è il tempo delle divisioni, delle dispute e/o della caccia alle responsabilità.
C’è sempre tempo per farlo.
Al contrario è il tempo del dovere, per tutti gli abruzzesi, di sostenere le iniziative di mobilitazione che i lavoratori stanno attuando ed attueranno nei prossimi giorni.
Le istituzioni, non devono lasciare soli i sindacati ed i lavoratori, di star loro vicini già dai prossimi giorni, negli appuntamenti e nelle iniziative che saranno attuate: è in gioco il destino di tanti lavoratori, ma anche il futuro dell’intera comunità regionale.